Dermatite esfoliativa in un bambino con sindrome di Omenn
03/10/2020
Immunodeficienza da deficit di Artemis
(Ultimo aggiornamento: 03/10/2020)
Il gene DNA cross-link repair 1C (DCLRE1C) (OMIM *605988), codifica per la proteina Artemis, il cui nome evoca quello di una divinità greca associata con la fertilità. DCLRE1C è indispensabile per la ricombinazione dei geni variabili V(D)J dei recettori TCR e BCR espressi rispettivamente sui linfociti T e B e per lo svolgimento della NHEJ che permette la riparazione dei danni subiti dalla doppia elica del DNA (Vedere "SCID T-B-NK+ Eziopatogenesi ed epidemiologia "). Durante la NHEJ, Artemis sembra interagire in modo preferenziale con DNA-PK [1, 2], il cui deficit è anch’esso causa di SCID T-B-NK+. La ricombinazione V(D)J è uno dei meccanismi che assicurano l’enorme amplificazione e diversificazione delle specificità antigeniche riconosciute dai suddetti recettori che, globalmente arrivano a riconoscere oltre 1012-1014 antigeni diversi. Per la sua importanza nel mantenimento della stabilità della sequenza del DNA DCLRE1C è considerato uno dei custodi del genoma [3], DCLRE1C mappa sul cromosoma 10p13 e contiene 14 esoni [4]. La proteina Artemis consta di 685 aminoacidi, ha una massa molecolare di 77,6 kD e ha un’omologia di struttura del 78% con l’equivalente proteina murina [4].
Il fenotipo clinico del deficit di Artemis varia da quello di una SCID T-B-NK+ con aumentata sensibilità alle radiazioni ionizzanti a quello di una SCID leaky o attenuata che può essere indistinguibile alla sindrome di Omenn da deficit di RAG1/RAG2 [5, 6].(Vedere " SCID T-B-NK+ Manifestazioni cliniche, diagnosi e terapia") Il deficit di Artemis è una delle cause più rare di immunodeficienza primitiva , essendogli attribuiti poco più dell’un percento dei casi di SCID T-B-NK+[7]. La frequenza relativa del deficit di Artemis è più elevata nelle popolazioni native degli Indiani d’America di linguaggio Athabascan [8].
La diagnosi e la terapia non sono dissimili da quanto già descritto per le altre SCID. (Vedere "SCID- Cenni di terapia medica ") Il trapianto di midollo può guarire il deficit di Artemis, anche se è preferibile usare protocolli di condizionamento a dose ridotta per evitare eccessiva tossicità conseguente all’aumentata sensibilità agli effetti collaterali delle radiazioni e dei farmaci citotossici [9].
Riferimenti bibliografici
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- Roifman CM: 35 - Primary T-Cell Immunodeficiencies. In: Clinical Immunology (Fifth Edition). edn. Edited by Rich RR, Fleisher TA, Shearer WT, Schroeder HW, Frew AJ, Weyand CM. London: Content Repository Only!; 2019: 489-508.e481.