L'acidosi metabolica è caratterizzata da contemporanea diminuzione nel sangue arterioso del pH, dei bicarbonati e della pCO2. L’acidosi metabolica si può osservare essenzialmente in tre condizioni: aumento della produzione di acido endogeno (lattato, chetoacidi ecc), perdita di bicarbonato ( diarrea), accumulo di acidi endogeni a causa di un’ escrezione inappropriatamente bassa di acidi da parte dei reni, come avviene per esempio nell’insufficienza renale cronica. Per classificare l'acidosi metabolica, oltre al meccanismo patogenetico principale, è utile anche conoscere il “divario anionico” (gap anionico) nel siero, che permette di classificare le acidosi metaboliche in due sottogruppi gruppi: acidosi metabolica con gap anionico elevato e acidosi metabolica con normale gap anionico. La distinzione fra acidosi metabolica acuta (insorgenza in ore o giorni) o cronica (durata di settimane o mesi) è arbitraria. L'acidosi metabolica è relativamente frequente nei pazienti critici ricoverati nelle unità di terapia intensiva. L'acidosi metabolica, acuta o cronica, può avere notevoli effetti negativi sulle funzioni cellulari ed è causa di una notevole morbilità e mortalità, ma non richiede sempre una terapia alcalinizzante con bicarbonati. In questo articolo trattiamo la classificazione, le definizioni , le cause e l’epidemiologia dell’acidosi metabolica. La patogenes e la terapia dell’acidosi metabolica sono trattati in articoli separati.  

Per leggere l'articolo completo accedi