19/03/2021
La vitamina D ci salverà dalla COVID-19?
Capsule gelatinose di vitamina D - "Vitamin D pills" by Laura B. Dahl is licensed under CC BY-NC-ND 2.0
Elevati livelli di vitamina D superiori a quelli tradizionalmente considerati sufficienti riducono il rischio di infezione da SARS-CoV 2 , soprattutto negli individui di pelle nera.
A questa conclusione sono giunti gli autori di uno studio che ha esaminato retrospettivamente la relazione tra i livelli di vitamina D e la probabilità di risultare positivi per COVID-19. Anche se i livelli ematici di 30 ng / ml o più sono generalmente considerati "sufficienti", gli autori hanno osservato che gli afroamericani con concentrazioni comprese fra 30 e 40 ng / ml avevano un rischio di 2,64 volte superiore di risultare positivi per il coronavirus che causa la COVID-19 rispetto a quelli con livelli di 40 ng / ml o superiori. Nei bianchi non fu osservata alcuna associazione statisticamente significativa fra livelli di vitamina D e rischio di COVID-19 .
Uno studio precedente dello stesso gruppo di ricercatori aveva dimostrato che una carenza di vitamina D (< 20 ng / ml) aumenta il rischio di risultare positivo per COVID-19. Lo studio attuale conferma che gli individui con una carenza di vitamina D avevano una probabilità del 7,2% di risultare positivi al virus. Altri studi hanno recentemente riportato che oltre la maggioranza dei pazienti con diagnosi di COVID-19 era carente di vitamina D.
Questi nuovi risultati suggriscono che livelli di vitamina D superiori a quelli normalmente considerati sufficienti sono associati a un ridotto rischio di contrarre l'infezione, almeno negli individui di colore e rappresentano la base per la progettazione di studi clinici d'intervento per verificare prospetticamente se la vitamina D riduce effetivamente il rischio di infezione e/o di malattia, soprattutto in certi gruppi etnici.
Lo studio di Meltzer e collaboratori è uno studio osservazionale che ci può al massimo suggerire che esiste un'associazione tra i livelli di vitamina D e la probabilità di una diagnosi di COVID-19, ma non può determinare esattamente come la vitamina D potenzia la risposta immunitaria o gli altri meccanismi antivirali del nostro corpo. Gli studi in corso ci diranno se l'assunzione di supplementi di vitamina D riduce il rischio d'infezione e/o la gravità dei sintomi della COVID-19.
Vedere anche Covid 19 -La risposta immunitaria innata al SARS-CoV2 e Covid 19 - La risposta immunitaria acquisita (adattativa) al SARS-CoV 2
RIferimenti
"Association of Vitamin D Levels, Race/Ethnicity, and Clinical Characteristics with COVID-19 Test Results," JAMA Network Open (2021). DOI: 10.1001/jamanetworkopen.2021.4117
JAMA Network Open (2020). DOI: 10.1001/jamanetworkopen.2020.19722
Immagine da : https://search.creativecommons.org/photos/d9bcdf99-3d75-410b-bf81-8d19285d7a7e